Il Vaticano parla (anche) cinese

VIS-Press releases (trovato grazie ad American Papist):

CITTA’ DEL VATICANO, 16 MAR. 2009 (VIS). Un Comunicato della Sala stampa della Santa Sede annuncia: “In occasione della Solennità di San Giuseppe, Sposo della Beata Vergine Maria e Patrono della Chiesa Universale, il sito web ufficiale della Santa Sede si arricchirà grazie all’introduzione di una nuova sezione in lingua cinese”.

La lingua cinese “rappresenta l’ottava lingua – dopo l’italiano, l’inglese, il francese, lo spagnolo, il tedesco, il portoghese e il latino – ad essere inserita nel www.vatican.va“.

“Grazie al nuovo servizio, gli internauti di tutto il mondo potranno navigare in cinese per accedere ai testi di Sua Santità Benedetto XVI presentati nei caratteri cinesi sia tradizionali sia semplificati”.

Un’ottima ragione per non mantenere una promessa

…è che qualcuno abbia già fatto – mooooolto meglio di me! – quello che io avrei voluto fare, e che a questo punto mi guarderò bene dal fare!

Avevo promesso, infatti, a FigliolProdigo (un commentatore in un post di qualche giorno fa, con cui ho intessuto uno scambio di opinioni sull’evoluzione) che avrei raccolto in un sito web a parte una raccolta di testi di Giovanni Paolo II, Benedetto XVI e di autorità delle gerarchie cattoliche in merito a questo (darwinismo e dintorni) e ad altri temi “caldi” nei rapporti fra scienza e fede.

E in effetti avevo anche cominciato a lavorarci su, fra una verifica da correggere e un risotto da cucinare… non so se riuscite ad immaginare la titanicità dell’impresa… ma del resto “delirio di onnipotenza” è il mio secondo nome! :o)

Ebbene, scopro ora – grazie ad un link nell’articolo di Mario Gargantini sul “Sussidiario”, che ho riportato ieri – che il Pontificio Consiglio per la Cultura ha messo online una buona parte del proprio ponderoso Archivio, raggiungibile dalla homepage del prestigioso progetto STOQ. Più di quanto avrei mai potuto sognare!

Fra l’altro, il che non guasta, il look è in perfetto stile web2.0! Ecco qui:

Buona esplorazione!

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Caro Obama, ti scrivo…

Tutto il mondo festeggia il nuovo presidente degli Stati Uniti. L’uomo più potente del mondo sembra anche il più amato: un mix esplosivo. Ma non mi permetterei mai di ironizzare sulla facilità con cui quest’uomo ha concentrato su di sè le speranze di mezzo mondo, anche di chi solitamente si disinteressa di quel che avviene fuori dal proprio orticello. Nella mia scuola, sulla porta di una classe quarta liceo, campeggia un foglio bianco A3 con una scritta a pennarello blu: IN OBAMA WE TRUST. C’è da riflettere: avere diciassette anni e scegliere il presidente degli Stati Uniti come orizzonte di speranza per la propria vita. Un fenomeno antropologicamente interessante, da non sottovalutare. Ma torniamo a Barack. Quali sono i suoi primi provvedimenti?

Quanta fretta, presidente. Quanta paura della vita, in un uomo tanto potente.

Ma lui è un presidente molto web2.0. Lui vuole ascoltarci, vuole che possiamo dire la nostra. Allora, lo stesso articolo di AsiaNews qui riportato suggerisce di prendere in considerazione l’iniziativa di Lifenews.com, che invita ad usare il modulo appositamente predisposto dal sito web della Casa Bianca per (traduco testualmente) mandare domande, commenti, preoccupazioni, o auguri al presidente o al suo staff. Eccolo qui.

Beh, quasi quasi…

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Giramondo

Con YouTube posso assistere a danze tradizionali dello SriLanka, del Mali, dei Maori.
Con iTunes posso ascoltare – lo sto facendo in questo momento, con grande gioia – radio di musica popolare della Turchia, di Bali, del Venezuela, delle Hawaii, di ogni angolo d’Africa.
Con Flickr posso curiosare fra i vicoli del Cairo, arrampicarmi sul Macchu Picchu, attraversare i pendii erbosi dell’Assam, bagnare i piedi sulle rive del Nilo, tuffarmi nel mare della Micronesia.
Posso chiacchierare con chiunque, al mondo, abbia un computer connesso e sappia un po’ d’inglese.
Se neanche tutto questo – un’estensione quasi angelica dei nostri sensi e delle nostre facoltà – servirà all’umanità a capire che siamo una sola famiglia, beh, quasi quasi ci sarebbe da fare il tifo per il meteorite gigante.

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