Buon anno a tutti!
Stavo cercando gli orari di una libreria della mia città, dove una figlia vuole andare a spendacciare tutti i soldi ricevuti in regalo a Natale, e mi sono trovata in cima al loro sito web questo aforisma:
“It’s time for something radical – like read a book” (Little Steven)
Ora, a chi conosce un po’ il simpatico Little Steven è chiaro che non è proprio un topo di biblioteca, anche se sicuramente più pensoso della media dei suoi colleghi. Ma è proprio vero, un libro può scatenare piccole e grandi rivoluzioni. In questi giorni sto leggendo Il libro rosso dei martiri cinesi e devo dire che sì, l’effetto è something radical. Ho una profonda ammirazione per il popolo cinese, accresciuta dalla conoscenza personale di molti ragazzi e ragazze – immigrati dalla Cina da poco -, pieni di sorprendenti qualità umane, e dalla lettura del bellissimo Cigni selvatici, quest’estate, quasi settecento pagine lette tutte d’un fiato. Ma scoprire, ora, la ricchezza e la forza della fede dei cristiani cinesi, mi sta riempiendo anche di gratitudine. Sto cominciando a vedere come la pace e la libertà di cui godiamo qui in occidente, nonostante tanti nostri brontolii, sia un tesoro che ci viene conquistato anche attraverso la comunione con questi santi sconosciuti, limpidi e gioiosi, che hanno offerto e offrono a Dio le asprezze delle persecuzioni che subiscono per amore della Chiesa, cioè per noi. Ed è molto radical in me il sentimento di responsabilità che sento crescere di fronte a loro: voglio in qualche modo ricambiare tanto amore, tanta fedeltà, dando una scossa alla mia fede comodosa e torpida.
“A good book is never exhausted. It goes on whispering to you from the wall.” (Anatole Broyard)