Conoscete don Mauro Leonardi? E’ un sacerdote che ha aperto un blog & forum molto seguito (da cui ho tratto un piccolo brano nel post precedente). Lo si può seguire anche tramite Facebook e Twitter.
Io, pur non avendolo mai incontrato di persona, ormai tramite questi strumenti lo posso considerare un amico: e lo seguo proprio perché gli sono profondamente grata per avere aperto questi canali comunicativi di cui si sente un tremendo bisogno.
Quante volte infatti avrete pensato, come me, girando per il web, che chi ha poco o nulla da dire si affanna a dirlo a destra e a manca, mentre chi avrebbe così tanto da dire, cose preziose e vitali da comunicare, per qualche strano pudore o timore se le tiene per sé? Quasi che il dialogo permesso dai social mettesse a repentaglio la verità, anziché incarnarla ancora di più! Ecco, questa è la stortura che il lavoro di don Mauro sta iniziando a raddrizzare.
Ma parliamo di libri: don Mauro è (anche) uno scrittore. Il suo libro che preferisco personalmente (io sono una patita della saggistica) è Come Gesù, delle edizioni Ares: un saggio sul celibato apostolico che però è anche una riflessione di sorprendente profondità e ricchezza sull’amicizia, sulla vocazione in senso lato, sulla filiazione umana e su quella divina. Su Come Gesù sto preparando una scheda più ampia che spero di proporvi presto.
La sua opera più recente, tuttavia, uscita poco meno di un mese fa, è un breve romanzo: “Abelis“, edito da Lindau. Una fiaba di classiche atmosfere fantasy, il cui protagonista Abelis è un bambino destinato a diventare un cavaliere dimentico di sé e con l’armatura al posto della pelle… il resto lo lascio scoprire a voi. Anche su Facebook c’è una pagina tutta dedicata ad Abelis.
Su “Abelis” la libreria Coletti ha realizzato l’intervista all’autore che qui vi propongo. Le domande sono un tantino “fredde” e ingessate, ma le risposte no. Senza svelare troppo, e senza forzare i potenziali lettori in chiavi interpretative obbligate – la storia, come tutte le buone storie di fantasia, si presta a numerosi piani di lettura diversi, ed ognuno “vede” cose diverse nelle vicende e nei personaggi – Leonardi dà ancora una volta un respiro davvero ampio alla riflessione che dal libro prende spunto.
E con questo, spero vi sia venuta voglia di leggerlo! Intanto, godetevi l’intervista.