La libertà dentro

La libertà è una cosa molto interiore. Dall’esterno ti possono anche bombardare ma è all’interno che puoi aprire la famosa porta. Non ricordo quale autore diceva che, se non apri tu dall’interno la porta, nessuno può farlo dall’esterno. Più passano gli anni, più profondo deve essere il modo di esercitare questa libertà. Continua a leggere

Ciò che sta iniziando

Le persone intelligenti… sanno che il mondo è già finito tante volte. E’ tempo di pensare a ciò che sta iniziando. (Olga Sedakova)

Per cominciare a pregare

C’è una preghiera che san Josemarìa Escrivà insegnò e consigliò ai suoi figli dell’Opus Dei per iniziare l’orazione mentale quotidiana. Non tutti la usano, e non sempre; ma al di là delle preferenze personali, bisogna dire che… funziona.  🙂  Intendo dire che aiuta davvero ad “entrare” nello spirito di orazione. Vorrei fare qualche personalissima osservazione su alcune parole di questa preghiera.

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Perché i cristiani amano le scienze (6)

Questo è il sesto motivo: Dio ha affidato il mondo all’uomo, perchè lo migliorasse col proprio lavoro.

Poi il Signore Dio piantò un giardino in Eden, a oriente, e vi collocò l’uomo che aveva plasmato. Il Signore Dio fece germogliare dal suolo ogni sorta di alberi graditi alla vista e buoni da mangiare… Un fiume usciva da Eden per irrigare il giardino, poi di lì si divideva e formava quattro corsi… Il Signore Dio prese l’uomo e lo pose nel giardino di Eden, perché lo coltivasse e lo custodisse. (Gn 2, 8-15)

Non è vero che la natura senza l’uomo starebbe meglio. Tuttavia è vero che potrebbe teoricamente fare a meno dell’uomo: ma a noi, cosa può importare, di un mondo senza di noi?

Non è vero che ogni intervento dell’uomo sulla natura è inevitabilmente dannoso. Al contrario, la natura ha bisogno della mano dell’uomo perchè il mondo possa diventare un luogo a lui ospitale. Certo, questa mano dev’essere delicata e forte, sapiente e abile. Non sempre lo è.

Ciò che fa veramente male alla natura è il male stesso dell’uomo, il suo peccato: soprattutto l’avidità, poi la stoltezza, e ancora, l’orgoglio ideologico. Ma nel progetto del Creatore gli uomini sono al servizio gli uni degli altri, e lo fanno concretamente costruendo la propria casa – il proprio mondo – ovvero, in altre parole, lavorando. Questo servizio, questo lavoro, non può prescindere da un amorevole studio della natura.

La scienza può quindi realizzare il comandamento del Creatore nel giardino dell’Eden. Ci è stata donata una natura immensamente feconda e duttile, ma per trarne i frutti migliori bisogna studiarla umilmente, aderendo fedeli al suo modo di essere: cioè, scientificamente.

Terra, suolo, polvere, cioè noi

foto Flickr

C’è un bellissimo articolo di Piero Gagliardo sul sito del Sussidiario: vi consiglio vivamente di leggerlo.