Distruzione e resurrezione dell’umano

Ho letto da qualche parte che ai bambini-soldato dell’Africa centrale, rapiti e arruolati di forza nelle bande armate, come “iniziazione” prima di essere mandati a combattere davvero, viene chiesto di ammazzare il proprio migliore amico.

E’ molto logico, da parte di chi vuole dominare su di loro, non chiedere semplicemente un atto di coraggio, o una violenza qualsiasi per quanto efferata, ma puntare direttamente ad ottenere che loro attivamente distruggano la cosa più sacra che hanno, che per quegli adolescenti senza più famiglia è ovviamente il proprio amico. Continua a leggere

Perché i cristiani amano le scienze (2)

Il secondo motivo è questo: la materia è buona!

Tutti i misteri cristiani, e in particolare l’Incarnazione, la Nascita di Gesù, la sua Resurrezione, e l’Ascensione, stanno a testimoniare che Dio non ha affatto disprezzo per le realtà materiali. Non esiste quindi nulla di vile o tantomeno cattivo nella materia.

Il nostro Dio si è fatto Uomo nell’utero di una ragazza (un utero vero, fatto di tessuti epiteliali, muscolari, connettivi, innervato da neuroni, irrorato da sangue). E’ nato in una stalla: legno grezzo, paglia umidiccia, animali piccoli e grandi, con i loro odori. Ha fatto per anni il carpentiere, mestiere di mani callose e forti. E’ morto inchiodato con chiodi di ferro a una Croce di legno e, risorto, ha mangiato (proprio di gusto, a quanto sembra) del buon pesce arrostito, in più d’una occasione.

La scienza si serve di un metodo che è una sorta di inchino della ragione umana alla materia.

Il metodo di ogni singola disciplina si adatta infatti alla realtà materiale che quella disciplina studia: è un servizio! è il riconoscimento amorevole che ogni materia è fatta di leggi da rispettare anche solo per studiarla.

L’astronomia non segue lo stesso metodo dell’etologia, nè questa quello della chimica. La materia detta all’uomo le sue regole e l’uomo, se vuole conoscerla davvero, deve stare ad esse: come ha fatto lo stesso Figlio di Dio.

foto Flickr.

Ascensione

dal libro “Liberare l’amore” di don Ugo Borghello, ed. Ares:

(p. 324) Il giorno dell’Ascensione [i Suoi discepoli] credono che sia finalmente giunto il grande momento: Gesù li ha radunati tutti sul monte; è chiaro che ora marcerà su Gerusalemme: “Signore, è questo il tempo in cui ricostituirai il regno di Israele?” (At 1,6) Ma Gesù li delude e sale al cielo (…).

(p.325) L’Ascensione, per come la si può cogliere dopo Pentecoste, cioè con il dono dello Spirito che svela il senso della Morte-Risurrezione-Ascensione, è l’ultimo atto della vita terrena di Gesù. E proprio dall’ultimo atto, come per ogni avventura, si può cogliere il senso degli atti precedenti. (…) Occorre vedere tutta la vita di Gesù e tutto l’Antico Testamento a partire dalla luce dell’ultimo atto. L’Ascensione non è gloria umana, ma l’estrema umiliazione, pienamente libera e voluta da Cristo secondo il disegno del Padre (…).

(p.331) Gesù accetta la somma ingiustizia [della Croce]; Gesù attraversa con piena sensibilità ogni nostra possibile sventura. E non è un attraversamento momentaneo; fa dell’estrema sventura la sua definitiva dimora sulla terra. La Croce è abissale, è radicale, è attuale. La Risurrezione non cancella la Croce, la consacra per sempre. “Non mi vedrete più”: rimarrò per il mio popolo il “rigettato”, il più grande sconfitto. E ciò si rende manifesto nell’Ascensione, che non è allontanamento fisico dai discepoli: è l’inaugurazione definitiva della presenza escatologica, della vittoria dell’amore innocente su ogni altro metro di salvezza. E’ l’uomo che diventa l’Io Sono, che prende il nome di Dio, per sempre: è la vita nell’amore puro, fedele. (…) Lui che muore alla considerazione di ogni uomo peccatore, di ogni suo simile, del suo popolo e dei suoi capi, è l’Io Sono, l’uomo che è Dio!, l’uomo eterno, l’uomo eternamente salvato, nell’Amore; è il vero Salvatore.

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Cristo è risorto

E’ risorto veramente!

BUONA PASQUA!