Vi segnalo questi link

English: Newborn baby Română: Nou nascut

“La tesi del documento, il più discusso di bioetica nell’ultimo anno, è semplice: alle stesse condizioni per cui si uccide il feto nel grembo della madre dovrebbe essere permessa la soppressione dei bambini appena nati. Dopo aver ricordato che l’aborto è lecito e legale per ragioni che non riguardano la salute del feto e dopo aver “dimostrato” che i feti e i neonati hanno lo stesso status morale di “non persona”, Giubilini e Minerva concludono che la soppressione di un neonato è ammissibile in tutti i casi in cui lo è l’aborto.
Il Journal of Medical Ethics ha appena dedicato alla tesi dei due italiani una monografia con una trentina di interventi, fra questi ce n’è uno nuovo dei due ricercatori nel quale loro ribadiscono la liceità dell’uccisione dei bambini appena nati in ogni circostanza. La loro giustificazione dell’assassinio dei neonati è aggravata dal fatto che Giubilini e Minerva sono esponenti del mainstream bioetico italiano”

English: Myungsung church in Seoul 한국어: 명성교회

“Secondo il presule, l’elezione di papa Francesco così come la rinuncia di Benedetto XVI “sono semi di conversione. Tutti questi eventi sono stati compresi e ben accettati qui da noi, e da tante diocesi mi dicono di richieste di adulti che vogliono iniziare il catecumenato: parlando con i miei fratelli nel sacerdozio abbiamo detto che il popolo ha visto una volta di più la bellezza della Chiesa cattolica. La semplicità e il carisma di questo pontefice hanno fatto breccia in molti cuori”.”

http://mauroleonardi.it/

“È noto che l’idea delle dimissioni fosse stata carezzata molte volte da Giovanni Paolo II. Che certamente ne avrà discusso, parlato, pregato con il suo fido amico Card. Ratzinger. Era noto che fosse teologicamente e canonicamente possibile che avvenisse: c’è addirittura un canone del Codice di Diritto Canonico che regolamenta la procedura. Prima o poi doveva accadere. Non si capisce perché tutti i vescovi del mondo debbano dimettersi a settantacinque anni, e invece quello di Roma debba morire su quella Cattedra. Non mi interessano le dietrologie politologiche, potrei farne anch’io. A me interessa il figlio di Dio Ratzinger, l’uomo Ratzinger, che sa che in nulla e per nulla la fedeltà alla sua vita e alla sua vocazione vengono meno se dichiara, in modo del tutto legittimo, di non avere più le forze per rimanere in un compito.”

Proibito battezzare?

Parla un musulmano convertito a Cristo, di Bernardo Cervellera

Facendosi riprendere da una TV a pieno viso – col rischio di essere riconosciuto e perseguito per “apostasia” – Mohammed Christophe riafferma il valore della conversione e del battesimo. Ma diversi vescovi e sacerdoti nei Paesi a maggioranza islamica rifiutano il battesimo ai musulmani che vogliono diventare cristiani. Eppure convertirsi significa una rivoluzione nel rapporto con Dio che è Padre; con Gesù che mi dona la sua vita; abbandonando tutto a rischio di persecuzione e di morte per apostasia. 

Roma (AsiaNews) – Nei giorni scorsi il sito di Notre Dame de Kabylie ha diffuso un video in cui un ex musulmano, Mohammed Christophe Bilek, racconta la sua conversione al cristianesimo. Il video è tratto dalla trasmissione “Dieu merci (Grazie a Dio)”, sul tema della “Persecuzione dei cristiani”, per la catena televisiva Direct 8.

Mohammed Christophe Bilek è nato in Algeria nel 1950 e vive in Francia dal 1961. È l’autore di due libri, “Un algerino non troppo cattolico” (1999, Cerf) e “Sant’Agostino raccontato a mia figlia”. Dagli anni ’90 egli è anche il responsabile del sito Notre Dame de Kabylie, per l’evangelizzazione dei musulmani e il dialogo islamo-cristiano. Continua a leggere

Il passaggio a livello

Come ogni anno, collaboro alla preparazione al matrimonio con i fidanzati nella mia parrocchia. L’altra sera si parlava di fede, di appartenenza alla Chiesa, e uno di loro, raccontando la propria fede incerta e problematica, ha detto: “è come se fossi fermo a un passaggio a livello, davanti alla barra chiusa. Sto aspettando che quella barra si alzi”.

Che bel paragone. E quanta fede c’è già, dentro quell’attesa. Non ti metti in attesa al passaggio a livello se non sai che dall’altra parte c’è qualcosa, se non vuoi andare proprio da quella parte, se non hai la speranza assai concreta che la barra si alzerà. Chi ha detto quella frase, non s’è accorto di avere realmente formulato un’autentica, profonda preghiera.

 

“Non dobbiamo temere l’islam”

ZENIT – Cardinal Tauran: “Non dobbiamo temere l’islam”.

GRANADA, giovedì, 18 febbraio 2010 (ZENIT.org).- Il presidente del Pontificio Consiglio per il Dialogo Interreligioso, il Cardinale Jean Louis Tauran, risponde “no” alla domanda “Bisogna avere paura dell’islam?”, titolo della conferenza che ha pronunciato il 10 febbraio a Granada (Spagna). Continua a leggere

Pioggia di battesimi


Durante le celebrazioni pasquali di oggi, in Italia sono stati battezzati migliaia di adulti. In Francia 3’000 adulti e 100 adolescenti. In Cina 13’000. Negli Stati Uniti più di 60’000 (e includendo le conversioni da persone già battezzate in altre confessioni cristiane, si raggiungono i 150’000). Nella sola diocesi di Saigon, in Vietnam, i nuovi battezzati adulti sono 2’000.

E non deve forse la Chiesa, per così dire, camminare sempre sul mare, attraverso il fuoco e il freddo? Umanamente parlando, essa dovrebbe affondare. Ma, mentre cammina ancora in mezzo a questo Mar Rosso, essa canta – intona il canto di lode dei giusti: il canto di Mosè e dell’Agnello, in cui s’accordano l’Antica e la Nuova Alleanza. Mentre, tutto sommato, dovrebbe affondare, la Chiesa canta il canto di ringraziamento dei salvati. Essa sta sulle acque di morte della storia e tuttavia è già risorta. Cantando essa si aggrappa alla mano del Signore, che la tiene al di sopra delle acque. Ed essa sa che con ciò è sollevata fuori dalla forza di gravità della morte e del male – una forza dalla quale altrimenti non ci sarebbe via di scampo – sollevata e attirata dentro la nuova forza di gravità di Dio, della verità e dell’amore. Al momento si trova ancora tra i due campi gravitazionali. Ma da quando Cristo è risorto, la gravitazione dell’amore è più forte di quella dell’odio; la forza di gravità della vita è più forte di quella della morte. Non è forse questa veramente la situazione della Chiesa di tutti i tempi? Sempre c’è l’impressione che essa debba affondare, e sempre è già salvata. San Paolo ha illustrato questa situazione con le parole: “Siamo … come moribondi, e invece viviamo”, (2 Cor 6, 9). La mano salvifica del Signore ci sorregge, e così possiamo cantare già ora il canto dei salvati, il canto nuovo dei risorti: alleluia! Amen. (Benedetto XVI, omelia della Veglia Pasquale, 11 aprile 2009)

immagine: Masaccio, san Pietro battezza i catecumeni, Firenze