ANSA CRONACA, SAVONA – Il cadavere di una donna di 30 anni di nazionalita’ polacca, che da anni viveva in Italia, e’ stato trovato stamani in un appartamento al terzo piano in via dell’Oratorio nei pressi dell’ufficio postale di Albissola Marina. La donna, separata e madre di due bambini di 4 e 6 anni, e’ stata trovata accoltellata in bagno.
Sono stati i figli della donna a dare l’allarme: sono andati dai vicini chiedendo aiuto perche’ la mamma stava male. La donna è stata raggiunta da più coltellate, ma quello mortale sarebbe stato un fendente che l’ha raggiunta alla gola.
Non so a voi, ma a me risulta terribilmente facile immaginarmi tutto questo.
Ho sei anni, mi sveglio un mattino, e noto un silenzio strano, la mamma non è venuta a svegliarmi per andare a scuola, non sta sfaccendando in giro per casa. Come mai? Anche il mio fratellino non è andato all’asilo, è lì che dorme, coi capelli arruffati e la coperta scivolata per terra.
Confusa e intontita prima chiamo mamma un po’ di volte, poi più lucida mi alzo e cerco un po’, poi vado in bagno per fare la pipì e trovo la mamma lì per terra, tutta insanguinata, la chiamo di nuovo ma a voce più bassa e poi capisco che chiamarla ancora non serve a niente.
Intanto si è svegliato anche mio fratello, fa per entrare di corsa in bagno ma si ferma di botto sulla porta vedendo che sono scoppiata a piangere. Comincia a chiedermi “cosa c’è, cos’è che hai, perché la mamma è per terra”, non so che dirgli, ho tanta paura, una paura enorme, e ho mal di pancia e mi gira la testa. Adesso piange anche lui, devo fare qualcosa per calmarlo, cosa posso fare? Chi può aiutarmi? Mi viene un’idea, vado dalla signora dell’appartamento di fronte, ho ancora i piedi nudi e quando cammino nel corridoio vedo che sono tutti sporchi di sangue sotto, lascio le impronte, e stavo pure per scivolare. Sul pianerottolo ho freddo e mi scappa la pipì, il fratellino mi ha raggiunto e mi prende per mano stando un po’ dietro di me, devo fare questa cosa, suono il campanello, la signora ci mette un bel po’ a venire ad aprire, mi scappa tantissimo… ricomincio a piangere, e dico non so bene cosa alla signora, la mamma sta male può venire ad aiutarci per favore?…
Ecco, continuo a pensare a questa creatura di sei anni, non so neanche se è un bambino o una bambina, che è dovuta crescere in pochi istanti una mattina d’autunno, per amore del fratellino, proteggerlo, decidere che fare, consolarlo, spiegargli cos’è successo anche se lei stessa non lo sa e sta male da morire di paura e smarrimento. E ora è lì che pensa la mamma non c’è più, la mamma è andata in cielo, papà non so dov’è, qui in casa c’è una gran confusione e io non so dove sono i vestitini puliti per vestire mio fratello, e chi ci farà da mangiare oggi a mezzogiorno? La maestra ha detto di portare un copriquaderno verde e uno giallo lunedì, se non lo porto si arrabbia, come faccio? Voglio dare un bacio alla mamma, voglio che mi dia un bacio, chi mi darà un bacio d’ora in poi? Dove mi portano ora? Ecco che si rimette a piangere, mio fratello.
Ecco perché il Figlio di Dio ha voluto salvarci con la Croce, anche se avrebbe potuto farlo con un semplice gesto, con una lacrima o un sorriso soltanto. Ecco perché è voluto sprofondare nel dolore fisico e interiore, è voluto stare in balìa del sadismo e dello scherno, ha voluto subire un processo farsa, e prima ancora ha voluto provare il terrore, il tradimento, l’abbandono, l’eclissi di ogni speranza umana. Ed è risorto, ed è con noi giorno per giorno, per sempre. Lo ha fatto perché anche questi due piccolini di Savona non siano annientati dal dolore, ma nell’amore e nella salvezza di Lui – che devono fluire attraverso il nostro amore – possano essere salvi. Senza di Lui, quel che è successo a quei due bambini sarebbe un dolore di inaccettabile assurdità. In Lui, c’è speranza, una meravigliosa speranza, persino per loro.