Un gentilissimo lettore anonimo ha fatto questo commento a questo mio post di pochi giorni fa:
Io non credo nella teoria dell’evoluzione, ovvero la macroevoluzione. Semmai, è un fatto la “microevoluzione”, o la variabilità genetica all’interno di una popolazione.
Secondo me è un insulto alla Ragione credere che il Dna con tutta la sua complessità (vedi l’evo-devo) si sia creato per caso. Pensare poi che delle mutazioni “casuali” hanno generato tutta la diversità biologica che vediamo, non può che lasciarmi allibito!
Mi piacerebbe sapere cosa pensa uno scienziato credente come lei sull’evoluzione e, sull’Intelligent Design. Cordiali saluti.
Un devoto di Josemaría Escrivá
Ecco, la questione è per me immensamente importante. L’occasione è ghiotta. Potevo io limitarmi a commentare il commento? No che non potevo.
Carissimo amico anonimo, lei è perfettamente libero di credere o non credere ciò che vuole in questo campo, perchè si tratta di temi perfettamente opinabili e pienamente soggetti a continua revisione, man mano che la faticosa ricerca dell’intelletto umano si fa largo penetrando nella realtà della natura.
Image via Wikipedia
Tuttavia, ho studiato in modo discretamente approfondito la biologia per tanti anni, e continuo a studiarla: e più so di biologia, meno problemi vedo nel conciliare la teoria dell’evoluzione con i dati di ragione e con la fede nella Rivelazione. Qui mi preme ricordare un dato che dovrebbe dare pace a molti cuori: sia Giovanni Paolo II che Benedetto XIV hanno più volte ribadito la perfetta compatibilità fra fede cristiana ed evoluzionismo!
Tutto il tormentoso dibattito d’oltreoceano, ad esempio, fra creazionisti e evoluzionisti, fra intelligent design e totale casualità, a me sembra solo un insieme di colossali equivoci, che complicano, confondono, scandalizzano: e la cultura della fede ne soffre non poco.
Quanto alla micro- e macro-evoluzione, per come le intendo io, sono un continuum. Francamente, non vedo ragioni per accettare l’una e escludere l’altra.
Sono d’accordissimo con Lei quando dice che “il DNA non si è creato per caso”: primo, nulla può creare se stesso; secondo, cos’è il caso? Semplicemente, un insieme di eventi troppo complesso perchè noi si riesca a distinguerne i processi, le dinamiche che lo governano, e le loro leggi: ma queste leggi ci sono! Non esiste il caso, in questa accezione di banale e cieco generatore di effetti… privi di causa.
A chi non sa giocare a biliardo, può sembrare che le direzioni che le palle prendono dopo ogni colpo siano fortuite, casuali appunto. Ma un campione di biliardo conosce benissimo le dinamiche che regolano quei movimenti, e le governa tanto più perfettamente quanto meglio le conosce. Per quel campione, il caso non esiste.
Per le molecole e per le forme viventi è esattamente la stessa cosa. Dire che un processo è casuale equivale a scrivere “hic sunt leones” su una mappa immaginaria: è solo un termine convenzionale per dire “qui non sappiamo cosa avviene”. Non è una modalità realmente esistente ancorchè deteriore, brutta, di serie B, da contrapporre alla modalità bella, razionale, di serie A (dove si verificherebbe l’intervento diretto del Creatore, che invece lascerebbe il caso nel suo caos magmatico e irrazionale). Tutta la realtà è di serie A!
Del cosiddetto intelligent design penso esattamente ciò che viene detto circa a metà del post: che è un modo di sminuire l’azione creatrice di Dio a banale ruolo di deus-ex-machina.
Delle due, l’una: o tutta la creazione è in se stessa un grande intelligent design, e questo è per un cristiano materia di fede!, o si dovrebbe accettare la sua frammentazione in processi distinti, variamente dipendenti da un sostegno diretto di un Creatore un po’ maldestro, continuamente costretto a intervenire per “aggiustare il tiro”!
Se invece accettiamo, come razionalmente abbiamo ottimi indizi di poter fare, che la materia abbia in sè la capacità di evolversi in materia vivente, meravigliosamente complessa, “frattale” e ordinata a tutti i livelli (“sopra” e “sotto” l’evo-devo!), allora questo sì che dà una grande gloria al suo Creatore, che ha immesso, previsto, voluto questa stupefacente potenzialità nella materia nell’istante stesso in cui l’ha creata!
Con questo non intendo dire che la teoria dell’evoluzione sia tutta chiara, tutta “sistemata”. Ci sono ancora parecchi problemi.
Tuttavia, mi creda: è di gran lunga la migliore spiegazione, la più convincente, la più provata e ripetutamente confermata, di cui disponiamo finora per capire il modo di essere della natura. Non è poco.